L’arroganza dell’Ego
6 sorprendenti sacre regole da non dimenticare mai in montagna (come nella vita)!
Ci sono tante situazioni clou che ti portano direttamente ad esternare quale sia la tua vera essenza, e la montagna rappresenta sicuramente uno dei luoghi più sinceri del mondo. Non sto parlando di situazioni difficili in cui ti trovi costretto a decidere se salvare te stesso o il tuo socio, assolutamente no, sto parlando di quelle pochissime e semplici situazioni in cui sarebbe utile applicare quelle regole base riassumibili in due sole parole “educazione e gentilezza”.
Purtroppo alcuni itinerari di montagna non rientrano più nella classificazione delle escursioni da fare, ma solo dei posti da vedere, un po’ come fossero il Cenacolo o la Gioconda, dunque andarli a visitare significa adeguarsi alla folla ed al contesto pur di poterli ammirare, soprattutto se parliamo di siti UNESCO. Dunque creato questo presupposto e dando per scontato che nessuno si incamminerebbe per esempio verso le Tre Cime di Lavaredo o simili pensando di non trovare nessuno, diventa fondamentale applicare delle semplici regole di educazione che dovrebbero essere alla base del comportamento di chiunque, ma che soprattutto in montagna dovrebbero essere davvero sacre:
- Sii educato, meglio ancora sii gentile, se tu sorridi vedrai che poi è contagioso, ti entra dentro e lo puoi anche trasmettere. Non c’è da chiedersi il perché, fallo e basta!
- Se c’è coda lungo il sentiero, non superare nei punti tecnici o stretti, potresti mettere in difficoltà chi hai davanti. Oltretutto fai due ragionamenti, se sei lì in mezzo, facilmente non stai cercando di battere il tuo record personale di trail, non ti cambia niente se perdi 2 minuti e volendo fare un ulteriore sforzo di ragionamento potresti anche considerare che se nella tua vita hai fatto in totale 4 sgambate per i monti potresti magari mettere te stesso in pericolo cercando di superare in tratti particolarmente esposti.
3. In generale vige la regola che se una persona sale ed una scende si dà la precedenza a chi sale, ma se chi scende è in difficoltà e tu non lo sei, lascia il passo.
Cosa ti cambia?
Non c’è da chiedersi il perché, fallo e basta!
4. Se sei lungo il sentiero e ti fermi per prendere fiato, nel momento in cui arrivano delle persone che camminano, non fare la corsa per riprendere il passo davanti a loro, falli passare per primi, se poi vai più veloce farai sempre in tempo a chiedere “permesso” e superare.
5. Se vai a camminare in un posto affollato e persegui la causa, anche accorgendoti che è effettivamente molto molto più affollato di quanto pensassi, perché lì vuoi essere e lì vuoi andare (ne hai tutti i diritti), non dire ad alta voce e con fare sprezzante: “ Ma quanta gente che c’è”! Perché è estremamente fastidioso da sentire da chi non ti conosce e ti è vicino, infatti è un po’ come se ti escludessi da quella massa di cui in realtà fai parte e dessi per scontato che tu hai il diritto di essere lì, mentre gli altri no. La realtà è che tu fai esattamente parte della folla come tutti gli altri, anche se sei più veloce e anche se sei partito prima.
“Ebbene si, anche in montagna sei come tutti gli altri”…
6. Ebbene si, anche in montagna sei come tutti gli altri, chiunque tu sia hai gli stessi diritti degli altri, ovunque tu vada non fa differenza, qualsiasi sia “l’impresa” che hai fatto non hai nessun diritto in più rispetto la persona che hai davanti o dietro.
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