5 Cose che ho imparato Lavorando come guida
Le 5 cose che ho imparato lavorando come guida internazionale
Lavorare come International Mountain Leader non è solo un mestiere: è una scuola di relazione e adattamento.
Ogni viaggio, ogni gruppo e ogni montagna insegnano qualcosa di diverso.
Negli anni ho capito che ci sono cinque lezioni che porto sempre con me .
1️⃣ Gentilezza, empatia e sincerità: la base di ogni viaggio riuscito
In montagna non si può fingere. Le giornate lunghe, la fatica, il tempo imprevedibile fanno emergere chi siamo. Dunque gentilezza, empatia e sincerità sono secondo me la chiave per creare un clima sereno e umano nel gruppo.
Un sorriso, un ascolto attento o una parola detta al momento giusto possono cambiare l’intero andamento di un viaggio.
2️⃣ La responsabilità resta sempre mia
Anche se il confronto è prezioso, in natura c’è sempre un momento in cui la decisione spetta solo alla guida.
Gestire ogni situazione — anche quelle delicate — fa parte del mio ruolo, e accettare quella responsabilità è un atto di rispetto verso il gruppo e verso la natura stessa.
La sicurezza nasce anche da qui: dal sapere quando è il momento di decidere, con calma e lucidità.
3️⃣La preparazione fisica (e mentale) è imprescindibile
La maggior parte delle giornate scorre tranquilla, ma l’imprevisto può capitare — e a volte può coinvolgere proprio noi, le guide.
Essere in buona forma fisica e mantenere un costante aggiornamento nelle tecniche di primo soccorso non è solo una precauzione: è una forma di professionalità.
Avere il corpo e la mente pronti significa poter essere di reale aiuto quando serve.
4️⃣ La qualità del lavoro cambia radicalmente quando lo si condivide con persone che si stimano.
Per me, collaborare con una collega o un collega che è anche una presenza affine significa creare uno spazio di lavoro in cui la fiducia non va spiegata: si percepisce, si abita.
Quando c’è una sintonia autentica, il gruppo si muove come un organismo unico.
Ci si legge negli occhi, si interviene senza chiedere, si lascia spazio quando serve: un equilibrio che non resta tra noi, ma si riflette anche su chi accompagniamo.
Le persone che camminano con noi avvertono quella coesione discreta, quella circolazione di energie buone. E in quel clima non si è più semplici clienti: si diventa parte di un movimento condiviso, di una piccola comunità che procede insieme.
5️⃣ La migliore qualità è il coraggio
Ogni gruppo che incontro nasce proprio dal coraggio: Il coraggio di presentarsi così come si è, di misurarsi con la fatica, di lasciare che il passo riveli qualcosa di nuovo di sé.
È straordinario osservare come, camminando, persone diverse diventino una piccola comunità che si sostiene e si ispira.
E c’è un altro coraggio che riconosco e custodisco: quello di chi mi accompagna nella vita. Il coraggio di mio marito, che accoglie le mie partenze e i miei ritorni, ed è parte silenziosa di ciò che porto sui sentieri. È anche grazie alla sua fiducia se riesco a restare fedele alla mia.
La migliore qualità è il coraggio!
Guidare non è solo condurre: è apprendere, ogni giorno.
È mettersi in ascolto della natura, delle storie che emergono, delle relazioni che nascono quasi senza accorgersene.
Forse è questo che rende il mio mestiere così speciale: la consapevolezza che il coraggio degli altri – e il proprio – non smette mai di insegnare.
“E adesso”…
Sarebbe a questo punto interessate e cuorioso scoprire cosa hai imparato tu camminando con me… 🙂
Related Articles
Related
L’arroganza dell’Ego
6 sorprendenti sacre regole da non dimenticare mai in montagna (come nella vita)! Ci sono tante situazioni clou che ti portano direttamente ad esternare quale sia la tua vera essenza, e la montagna rappresenta sicuramente uno dei luoghi più sinceri del mondo. Non sto...
Dolomiti
SECONDO ART PROVA
La Via Francigena
SECONDO ART PROVA
